Le prime due lettere che Ezra Pound scrisse a James JoyceRitratto di Ezra Pound
I lettera:
15 dicembre 1913,
Gentile signore: Yeats mi ha parlato dei vostri scritti. Io sono in contatto con un paio di giornali nuovi e di scarsi mezzi - "The Egoist" … e il "Cerebrilist" che significa Dio sa cosa … Il secondo può pagare qualcosa, il primo in pratica non può pagare affatto, lo facciamo per spasso e per avere un posto per materiale particolarmente moderno.
Raccolgo anche materiale per due riviste americane che pagano tariffe di prim'ordine, ma non posso promettere la pubblicazione perché non dispongo di poteri assoluti per accettare mss. […]
"The Smart Set" vuole racconti di prima qualità. "Poetry" vuole poesia di prima qualità, io non rispondo del concetto redazionale di "prima qualità" ma pagano 2 scellini la riga e si accaparrano quasi tutta la gente migliore (e una quantità infernale di porcherie).
Dato che non so assolutamente che razza di cose stiate scrivendo, posso solo offrirmi di leggere quello che mandate. […] Comunque, eccovi i fatti per quel che valgono.
Per favore, se mandate qualcosa, segnate con la massima chiarezza che cosa volete che se ne faccia, prezzo minimo e prezzo desiderato […]. Sinceramente vostro, Ezra Pound
Pound e Joyce negli anni Venti
II lettera:
26 dicembre 1913
Caro signor Joyce: Yeats ha appena trovato la vostra poesia "I hear an Army" e ne siamo rimasti tutti e due molto impressionati.
Questo è un biglietto d'affari da parte mia e di congratulazioni da parte sua.
Vorrei il permesso di servirmi della poesia per la mia antologia di imagisti. Posso pagarvi subito una ghinea, se vi va bene, e in più tutto quello cui ammonterà la vostra parte dei profitti dell'antologia (ammesso che ammontino a qualcosa - questa non è la solita antologia per spillar quattrini, i collaboratori partecipaeranno in maniera proporzionata agli utili, se il libro guadagna qualcosa)
sinceramente vostro, Ezra Pound
Le lettere sono tratte da: Pound / Joyce. Le lettere a Joyce e i saggi su Joyce di Ezra Pound, a cura di Forrest Read, Milano, Rizzoli, 1969.